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- Il Fondo Nazionale per la Società Digitale (FSN) - riunisce numerosi bandi per progetti, relativi a usi,
servizi e contenuti digitali innovativi. In particolare, include concorsi per l'innovazione digitale, che aiutano
soprattutto le imprese più piccole per i loro progetti digitali innovativi, sui vari temi (economia dei dati, usi
digitali, oggetti connessi, ecc.)
- Il Fondo Nazionale per l'Innovazione (FNI) - a livello regionale per sviluppare progetti di innovazione a
livello sociale/economico;
- Giovane impresa innovativa (JEI) - Questo status concede esenzioni dai contributi a carico del datore di
lavoro sui posti di lavoro in R&S per le PMI indipendenti con meno di otto anni di vita, le cui spese di R&S
rappresentano almeno il 15% delle loro spese deducibili dalle tasse.
Italia
Tra i numerosi documenti strategici del Governo italiano e degli enti locali (Regioni e grandi Comuni) a
sostegno dell'innovazione un ruolo molto importante è svolto dalla:
La Strategia per la Crescita Digitale che si concentra su:
- il coordinamento di tutti gli interventi di trasformazione digitale e l'avvio di un percorso di
centralizzazione della programmazione e della spesa pubblica in materia;
- il principio del Digital First, attraverso lo switch-off della tipologia tradizionale di fruizione dei servizi al
cittadino;
- la diffusione della cultura digitale e lo sviluppo delle competenze digitali nelle imprese e nei cittadini;
- la modernizzazione della Pubblica Amministrazione a partire dai processi, superando la logica delle
regole tecniche e delle linee guida e puntando alla centralità dell'esperienza e del bisogno dell'utente;
- un approccio architetturale basato su logiche aperte e standard, che garantisca l'accessibilità e la
massima interoperabilità di dati e servizi;
- soluzioni volte a stimolare la riduzione dei costi e il miglioramento della qualità dei servizi, contemplando
meccanismi di remunerazione in grado anche di stimolare gli erogatori a perseguire forme sempre più
innovative di erogazione/fruizione dei servizi.
La strategia per l'Industria 4.0
Il Piano prevede un Comitato di indirizzo a livello governativo caratterizzato dalla presenza di operatori
pubblici (Politecnici di Bari, Milano, Torino, Scuola Superiore S. Anna di Pisa, ITT, CREA, società pubbliche
investitrici di lungo periodo come Cassa Depositi e Prestiti) e privati (mondo economico e
imprenditoriale), nonché di sindacati e istituzioni competenti (PCM, MEF, MISE; MIUR; Ministero del
Lavoro, MIPAAF, Ministero dell'Ambiente). Alla luce delle caratteristiche del sistema industriale italiano
(pochi grandi attori privati dell'industria e dell'ICT - Information and communication technology in grado
di guidare la trasformazione del manifatturiero italiano; numero limitato di leader di filiera in grado di
coordinare il processo evolutivo; sistema industriale caratterizzato da PMI, ruolo chiave di prestigiosi poli
universitari e centri di R&S; forte connotazione culturale del prodotto finito), il Piano prevede le seguenti
"azioni orizzontali":
- misure a sostegno degli investimenti innovativi, stimolando la crescita degli investimenti privati
da 80 a 90 miliardi nel 2017 e aumentando la spesa privata in R&S di circa 11,3 miliardi;
- misure a sostegno dello sviluppo delle competenze;
- misure per le infrastrutture abilitanti;
OPEN4U: intrOducing Practices in opEn innovatioN 4U - project number 2022-1-IT01-KA220-VET-000085295
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